
Bologna, 12 marzo 2019 – Un nuovo studio realizzato dal Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini e pubblicato oggi dalla rivista scientifica Environmental Health mostra che l’esposizione ad erbicidi a base di glifosato (GBHs), incluso il Roundup, ha causato diversi effetti sullo sviluppo e il sistema riproduttivo in ratti, sia maschi sia femmine, esposti a dosi attualmente considerate sicure negli USA (1.75 mg/Kg/die).
In particolare, l’esposizione a GBHs è stata associata ad alcuni effetti androgeno-simili, incluso un aumento statisticamente significativo della distanza ano-genitale (AGD), sia nei maschi sia nelle femmine, oltre ad un ritardo nel primo estro ed un aumento del testosterone nelle femmine. L’AGD, ovvero la distanza tra ano e genitali, è un marker sensibile per le sostanze che agiscono come interferenti endocrini già a livello prenatale e sono in grado di alterare il normale sviluppo del feto. Questo è il quarto di una serie di articoli sulla fase pilota dello Studio Globale sul Glifosato. I primi risultati della fase pilota dello studio sono stati presentati presso il Parlamento Europeo il 16 Maggio 2018. Le precedenti pubblicazioni scientifiche peer-reviewed hanno mostrato che l’esposizione a GBHs è associata a diversi effetti avversi, inclusa l’alterazione del microbioma dei ratti durante il periodo dello sviluppo, in particolare prima della pubertà. Lo studio è stata realizzato dall’Istituto Ramazzini in collaborazione con una rete di autorevoli partner scientifici, che includono l’Università di Bologna, l’Ospedale San Martino di Genova, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Copenhagen, L’Università Federale del Paranà, la Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York e la George Washington University. I 300,000 € per lo studio pilota sono stati raccolti grazie agli oltre 30.000 soci dell’Istituto Ramazzini Cooperativa Sociale ONLUS. Alla luce dei risultati della fase pilota, è stata lanciata una campagna di crowdfunding per finanziare uno studio integrato a lungo termine sugli effetti dei GBHs.
Qui il comunicato in lingua italiana, qui invece quello in lingua inglese.